banner

Le cellule staminali

PERCHE’ CONSERVARE LE CELLULE STAMINALI?
Il sangue del cordone ombelicale è sangue che rimane nel cordone ombelicale e nella placenta nel momento del parto. Infatti, una volta nato il bimbo il cordone ombelicale viene “tagliato”. Una parte del cordone ombelicale rimane quindi attaccata alla placenta che è ancora nell’utero. Il “secondamento” è la fase in cui viene espulsa la placenta dopo il parto. Normalmente quindi il sangue contenuto nella placenta e nel cordone residuo viene gettato. Gli scienziati hanno scoperto che questo sangue è ricchissimo di cellule staminali. 

IL VALORE DEL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE: LE CELLULE STAMINALI
Sono staminali le cellule non differenziate né specializzate che hanno la capacità di dare luogo alle diverse tipologie cellulari costituenti un individuo nonché, organi tessuti e sistemi. Esistono due tipologie di cellule staminali: le embrionali e le adulte. Le staminali embrionali (ES) risiedono nella blastocisti che si sviluppa

 Staminali

Embrione allo stadio Blastocisti

in sei giorni dopo la fecondazione e che è costituita da cellule esterne del trofoblasto (2) che si differenziano negli annessi extraembrionali (corion, placenta ecc..) e da una massa cellulare interna o ICM (1), da cui si originerà l’individuo. In questa fase le cellule della ICM (o cellule ES) si definiscono totipotenti poiché hanno la capacità di differenziarsi nei diversi tipi cellulari che compongono un organismo (cellule neuronali, muscolari epiteliali …). Con il procedere dello sviluppo embrionale queste cellule perdono la loro totipotenzialità, divenendo dapprima multipotenti in grado cioè di differenziarsi in alcuni tipi cellulari e infine unipotenti, cellule differenziate capaci di specializzarsi in una sola linea cellulare. L’utilizzo delle cellule ES è tuttavia molto dibattuto e presenta molte problematiche di tipo etico. Si ritiene infatti delittuosa la distruzione di un embrione e quindi di una vita per curarne un’altra tanto più che le staminali sia adulte che cordonali si rivelano di elevata qualità e utilizzabili per fini terapeutici.

Le cellule staminali adulte sono anch’esse non specializzate, ma diversamente dalle embrionali sono multipotenti e si ritrovano per esempio, a livello del midollo osseo, ossia di quella porzione interna dell’osso da cui si differenziano i diversi tipi cellulari ematici. Le cellule ematiche infatti non sono particolarmente longeve e in tempi brevi perdono la capacità di trasportare ossigeno e di svolgere le proprie funzioni. Da qui l’attività del midollo osseo di mandare in circolo nuovi tipi cellulari ematici. Nel tempo sono state ritrovate cellule staminali in molti organi e tessuti: neurale, muscolare, retinale, pancreatico, epiteliale, epatico. Queste cellule, però, diversamente dalle staminali del midollo osseo, hanno una bassa capacità autorigenerativa e possono differenziarsi solo in poche linee cellulari. E’ possibile quindi ad oggi reperire altre fonti di cellule staminali adulte, tuttavia il loro numero è così esiguo da non rendere sempre possibile il loro utilizzo nell’ambito della Medicina Rigenerativa. Una fonte alternativa di cellule staminali adulte è il sangue cordonale in cui non solo la loro concentrazione è maggiore, ma il loro prelievo non pone problematiche di natura etica. Le staminali cordonali, inoltre, sono qualitativamente migliori delle altre cellule multipotenti che si ritrovano in un individuo adulto e ciò si deve al fatto che esse hanno un’età inferiore. Tutte le cellule infatti sono soggette ad invecchiamento anche le cellule staminali adulte. Le cellule cordonali, invece, sono cellule giovani e pertanto la loro funzionalità è migliore.


Potenzialità delle cellule staminali
Le cellule staminali hanno la caratteristica di sostituire le cellule danneggiate di un tessuto o di un organo e di guidarne il risanamento.
Si ritiene che queste cellule siano essenziali per il trattamento di numerose patologie come quelle metaboliche (ad esempio il diabete di tipo I e II), quelle degenerative (Parkinson, Alzhaimer, Sclerosi Multipla), quelle derivanti dal danneggiamento di organi e tessuti (ictus, infarto del miocardio), nonché per la cura di leucemie e linfomi. Possono inoltre essere utilizzate nei casi di ricostruzione di pelle, ossa, cartilagine (tissue engineering) e sono molti i protocolli sperimentali che prevedono l’utilizzo delle staminali per la cura di gravi malattie.

L’utilizzo delle staminali può essere autologo o eterologo. Nel primo caso le cellule sono utilizzate dal donatore stesso con una compatibilità del 100%, nel secondo il ricevente può essere un appartenente al nucleo familiare (con una compatibilità variabile di caso in caso, che tra fratelli varia tra il 25% ed il 30%), o un membro esterno alla famiglia dopo accertata compatibilità.

Vantaggi dell’utilizzo delle cellule staminali cordonali
Conservare le cellule staminali da cordone può permettere di avere una compatibilità ed una pronta disponibilità per il donatore stesso, l’assenza assoluta di rischi sia per la mamma che per il bambino durante il prelievo del sangue cordonale; la bassa probabilità di trasmissione di infezioni; la facile reperibilità per eseguire trapianti eterologhi, in base alla conoscenza della tecnica presente e futura.


DONAZIONE PUBBLICA E CONSERVAZIONE PRIVATA
La donazione del cordone ombelicale può essere:

ETEROLOGA E DONAZIONE PUBBLICA
La futura mamma mette a disposizione di chiunque ne abbia bisogno il sangue del cordone ombelicale.
Limiti:

  • Le banche pubbliche non sono presenti in tutte le regioni.
  • Se il parto avviene durante la notte o il sabato o la domenica, potrebbe no essere possibile, a causa della riduzione o della mancanza del personale, il prelievo e la conservazione del sangue cordonale
  • Le banche pubbliche non raccolgono il sangue cordonale per le patologie per le quali l’utilizzo delle cellule staminali è ancora in fase di ricerca e di sviluppo, ma solo per l’utilizzo nel caso delle patologie ematologiche. Vengono quindi utilizzati solo i campioni di sangue al di sopra dei 90-100ml che potenzialmente contengono un numero di cellule staminali sufficienti per un eventuale trapianto.

Le condizioni per le quali può essere scartato il sangue del cordone ombelicale sono:

  • Un parto ad un’epoca di gestazione inferiore alle 35 settimane.
  • Stato febbrile della madre durante il parto
  • Presenza di malformazioni congenite nel neonato
  • Stress fetale, malattie batteriche o virali contratte durante il periodo di gestazione
  • Positività sierologica della madre
  • Scarsa quantità di sangue prelevato

La donazione è completamente anonima e donando si perde qualsiasi diritto nei confronti delle proprie cellule staminali.

AUTOLOGA E BANCHE PRIVATE
La conservazione autologa è quella procedura in cui la mamma conserva il sangue cordonale a suo uso, nel caso in cui in futuro fosse necessario per il proprio bambino.

Una recente legge del Parlamento vieta di istituire in Italia banche private per la conservazione delle cellule staminali.

La legge non vieta, comunque, la conservazione presso strutture estere, quindi, il sangue cordonale può essere raccolto e conservato per uso autologo cioè per la cura di se stessi e dei propri consanguinei.

Attualmente le mamme che decidono di conservare il proprio sangue cordonale devono seguire una procedura per l’esportazione all’estero presso banche accreditate. Questa procedura permette anche la possibile conservazione per uso autologo solidale.

AUTOLOGA SOLIDALE
La formula della donazione autologa solidale è quella che consente alla mamma di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale per tutelare la salute futura del proprio bimbo, e allo stesso tempo da la possibilità di donare l’unità di sangue al prossimo nel caso in cui questa si rendesse necessaria per un trapianto.

CONSERVAZIONE DEDICATA
Questa forma di donazione è prevista solo nel caso in cui un membro stretto della famiglia sia affetto da una grave patologia. In questo caso il sangue viene conservato espressamente perché possa essere utilizzata a beneficio del parente ammalato.

PROCEDURA DI PRELIEVO DEL SANGUE CORDONALE
Il cordone ombelicale è costituito da due arterie ombelicali, una vena ombelicale e da una sostanza gelatinosa detta gelatina di Wharton. Subito dopo la nascita viene reciso il cordone a circa dieci cm dal piano cutaneo del neonato e chiuso. Il
moncone del funicolo dalla parte fetale si mummifica naturalmente perché non più irrorato.
La raccolta del sangue cordonale può essere eseguita:

  • sia a seguito di parto per vie naturali che cesareo
  • prima del secondamento, con placenta ancora in utero
  • dopo il secondamento o comunque dopo distacco manuale della stessa, come avviene nel cesareo

Dopo il clampaggio e la recisione del cordone ombelicale viene eseguita un’ accurata disinfezione del cordone. La vena ombelicale viene punta distalmente tenendo il cordone esteso. Dopo ulteriore disinfezione può essere eseguito un secondo prelievo più prossimale. Vengono utilizzati materiali sterili e tecniche di asepsi accurata. Anche il kit di raccolta deve essere sterile monouso.
L’unità di sangue cordonale perverrà alla Banca con etichetta compilata per tutte le voci previste e firmata dall’operatore che ha eseguito la raccolta, con il modulo ostetrico di raccolta compilato e firmato dall’operatore che ha eseguito la raccolta insieme ai campioni di sangue materno.

Affinché la spedizione e la conservazione siano consentite è necessario che la madre si sottoponga, nei trenta giorni antecedenti il parto, alle analisi sierologiche per accertare l’assenza di HIV1 e 2, Sifilide, Epatite B, Epatite C, HTLV1 e 2, Citomegalovirus.

La raccolta eseguita prima del secondamento, con placenta ancora in utero, deve essere effettuata solamente se non ci sono complicanze durante il parto.

Rygenera fa presente che il testo sopra riportato, è frutto di un lavoro di sintesi, che ha soltanto carattere esemplificativo sullo stato della conoscenza attualmente sviluppato nell'ambito della ricerca sulle cellule staminali. Per informazioni più approfondite, dettagliate ed aggiornate, bisogna fare riferimento al Ministero della Salute Italiano. 

 

Free Joomla! template by L.THEME